Da quando PORSI DELLE DOMANDE sta diventando un atto paragonabile ai manifestanti estremisti che lanciavano sassi o bombe contro le vetrine dei negozi? (non mi viene il termine, perdonatemi)
È vero: siamo confusi o almeno lo eravamo. Eravamo LIBERI di ESSERE CONFUSI.
Ma l’euforia degli Europei 2020 (e l’entusiasmo di tutto l’indotto e di quel calcio che ha da sempre distratto il mondo intero), una feroce propaganda priva di spirito critico e i salotti in tv dove tutto vige tranne che CONFRONTO tra idee, studi e tesi diverse, stanno lasciando spazio alla disinformazione. Uno spazio ENORME.
Cos’è la disinformazione?
Cos’è la disinformazione? FERMATEVI UN ATTIMO A PENSARE.
E quando credi ad un titolo del sito più cliccato, del tg più visto, SENZA ANDARE A VERIFICARE LE FONTI. Fino ad un paio di mesi fa si invidiava il Regno Unito e Israele: entrambi in pole position sulle inoculazioni di vaccini. Ora risalgono i contagi anche lì (con statistiche sul 40-50% di persone vaccinate, ma nei titoloni non si legge) e risalgono anche qui e scatta il PANICO.
Il panico non fa ragionare. Il panico ti prende, punto. Il panico ti immobilizza. Si sa.
Adesso leggo stati su Facebook che mi fanno rabbrividire, del tipo “se non ti vaccini eliminami dagli amici” o “se ti sei vaccinato eliminami dagli amici” (naturalmente ridotto da decine di righe spesso copiate-incollate tra il pensiero nascosto del “quando ne usciremo? riuscirò ad andare in vacanza? ma perché non si vaccinano tutti subito?”) Nella fretta di far parte di un gruppo che ha l’approvazione dei salotti mediatici e la coscienza a posto, stiamo perdendo la libertà SACROSANTA di porci delle domande, di avere dubbi, di VERIFICARE le notizie. Avete dimenticato dei ritardi negli approvvigionamenti dei vaccini?
Che fine ha fatto il vostro spirito critico?
Temo che ANCORA OGGI, a distanza di più di un anno dall’inizio di questa incredibile puntata di Black Mirror siamo VITTIME di un terrorismo mediatico che non rispetta la nostra capacità intellettiva.
Ma più di ogni cosa siamo VITTIME DELLA PAURA.
Treccani dice che la paura: “è un’emozione forte e spesso improvvisa, che consiste in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a una persona o una cosa che costituisce un pericolo o che in qualche modo viene avvertita come rischiosa o minacciosa”
Cos’è la psicologia delle masse?
Avete mai sentito parlare di PSICOLOGIA DELLE MASSE? I primi studi in merito risalgono alla fine dell’800, naturalmente da francesi, un popolo che non smette di scendere in piazza anche quando c’è una pandemia.
II primo contributo decisivo allo studio di questo fenomeno deriva dal francese Le Bon con la sua opera Psicologia delle Folle del 1895. Le Bon era rimasto estremamente colpito dal comportamento delle folle durante la rivoluzione francese nel 1789 e nelle rivoluzioni successive. La psicologia delle folle, purtroppo nella storia è stata spesso associata dalla psicologia delle dittature, ma ciò che andrebbe affrontata sarebbe la psicologia dei gruppi e tutto quanto concerne il “sentirsi parte di un qualcosa”
In determinate circostanze, e soltanto in tali circostanze, un agglomerato di uomini possiede caratteristiche nuove ben diverse da quelle dei singoli individui che lo compongono. La personalità cosciente svanisce, i sentimenti e le idee di tutte le unità si orientano alla medesima direzione. Si forma così un’anima collettiva, senza dubbio transitoria, ma con caratteristiche molto precise. La collettività diventa allora (…) una folla organizzata o se preferiamo, una folla psicologica. Tale folla forma un solo corpo ed è sottomessa alla legge dell’unità mentale delle folle.” Le Bon
e ancora
“La cosiddetta opinione pubblica è generalmente niente più che un semplice impulso collettivo che può essere manipolato dagli slogan. … Il giornalismo moderno, che dovrebbe istruire e dirigere l’opinione pubblica riportando e discutendo gli eventi, solitamente si sta rivelando come un semplice meccanismo per controllare l’attenzione della collettività. L’opinione che si viene a formare in questa maniera, ha una forma logicamente simile al giudizio derivato da una percezione irriflessiva: l’opinione si forma direttamente e simultaneamente alla ricezione dell’informazione” Robert Ezra Park – 1904
Gli studiosi sanno bene che la folla non è solo un insieme di individui, ma ha una sua specifica identità collettiva che spesso emerge proprio nei momenti di emergenza. Il problema, infatti, è che se le persone si convincono che gli altri si faranno prendere dal panico, finiranno molto probabilmente per suggestionarsi loro stessi. Il panico è contagioso, e soprattutto irrazionale.
La folla è irrazionale ed emotiva e secondo Le Bon, nel lontano 1895 ma ho ragione di dargli ancora credito, le masse si comportano come primitivi “nella folla l’individuo è un istintivo, e dunque un barbaro”.
Cosa c’entrano i social network?
Sono l’unico canale attivo (anche in zona rossa o in lockdown), onnipresente, condiviso da circa 4 miliardi di persone. Se per esempio leggo il tuo stato contro i no vax e anche io mi sono vaccinato, mi sentirò forte della tua opinione e allora farò un altro copia-incolla e lo condividerò. Se leggerò un altro titolone semina-panico lo condividerò per reiterare il messaggio di pericolo imminente in cui tutti viviamo in questo presente.
Ma nel momento stesso in cui decido di CONDIVIDERE SENZA VERIFICARE LA FONTE, sto commettendo un probabile atto di disinformazione. Senza verificare la fonte sto agendo come un barbaro…
E se non conoscete l’inglese o lo spagnolo o il francese o qualunque altra lingua ma volete andare a verificare la fonte ufficiale: USATE GOOGLE TRANSLATE! È gratuito e facilmente accessibile! Cercate i quotidiani e i siti di notizie di quella nazione e andate, correte a verificare.
Se si accenna ad uno studio del dottor Xy o all’Università Z andate a cercare quello studio!
Io sono rimasta molto colpita qualche giorno fa leggendo che Pfizer “alza la mani” sul vaccino per i ragazzini over 12 ed il tweet è ancora lì.
(Il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 non è stato approvato o concesso in licenza dalla FDA, ma è stato autorizzato per l’uso di emergenza per prevenire COVID-19 in età 12+.)
Ma l’avevate mai sentito ai tg o letto su qualche titolone acchiappa-clic-semina-panico? Io no.
Il social media marketing è anche questo, è anche collettivo: è la capacità di indurre correnti di pensiero ed è per questo che ho deciso di scriverne. La disinformazione è nostra responsabilità e la condivisione gestita dalle paure in questa pandemia può diventare uno strumento pericolosissimo.
Riprendete le redini della vostra capacità intellettiva PER FAVORE. Non scagliatevi gli uni contro gli altri in una guerra in cui nessuno ha strumenti efficaci per combattere. Stay human.
Siate EGREGI.