La comunicazione ai tempi del Coronavirus: è emergenza mediatica!

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Stiamo vivendo una realtà molto particolare.

In questo periodo ogni ora delle 24 di cui è fatta una giornata ha il suo peso, i suoi aggiornamenti, i suoi titoli spesso tremendi e apocalittici. Le Ordinanze di Comuni e Regioni vengono costantemente limate, modificate e scolpite.

Ogni giorno sembra più lungo del solito.

Intanto le nostre attività DEVONO continuare ad essere sui social e allora come ci comportiamo?

Prima regola: MANTENERE LA CALMA

La nostra società ha assistito negli ultimi 20 anni a diverse difficoltà sanitarie mondiali, ma forse per la prima volta accade in un momento storico in cui l’istantaneità ha lo scettro e il potere di definire le giornate, aumentare o diminuire ad una velocità mai vissuta prima emozioni, stati d’animo e cambiamenti continui.

Nessuno era pronto ad affrontare non solo l’emergenza SANITARIA, ma soprattutto quella MEDIATICA.

Non erano pronti i Governi e i Rappresentanti di Stato, Regioni, Comuni e stiamo assistendo ad un rapidissimo susseguirsi di notizie, conferme e smentite.

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MANTENERE LA CALMA.

Umanamente suggerisco di LIMITARE la diffusione e la condivisione di messaggi SENZA FONTE sicura e attendibile. LIMITARE la condivisione spasmodica e fermare le “catene del terrore” soprattutto su WhatsApp. È un dovere etico, morale e civile.

Ma veniamo ai brand e alle attività, soprattutto quelle locali.

Seconda regola: non puoi iniziare a cambiare il Tono di Voce proprio adesso

Se fino alla settimana scorsa NON utilizzavi lo stile di Taffo o Ceres, sarà il caso di iniziare proprio ora?

Tra l’altro Taffo Funeral Service ha dichiarato in questa occasione di non voler “cavalcare l’onda del real-time marketing” come sua abitudine e fare un passo indietro lasciando la parola alle istituzioni.

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Il feed di Ceres e Taffo è coerente.

Alcune piccole realtà, ma ahimè anche grandi realtà, stanno provando ad “ironizzare” sull’emergenza ed è un rischio se fino a pochi giorni fa avevano una comunicazione totalmente differente, corrono un grosso rischio.

Quale rischio? Sminuire le emozioni e le preoccupazioni degli utenti non è sempre la scelta giusta, soprattutto in un momento in cui sul trono più alto è seduta la CONFUSIONE.

Sono sicura che le intenzioni siano le migliori, sdrammatizzare in primis, ma dobbiamo ricordarci sempre del nostro target e rispettarlo.

Rassicurare circa la permanenza del vostro servizio è ben diverso dal dichiarare: “Abbiamo il vaccino contro il Coronavirus, venite a provarlo!” (ho visto anche questo da brand che fino a ieri erano acqua cheta).

Questo momento passerà e bisogna rimanere ancorati alla coerenza del messaggio per non rischiare di apparire… così tanto preoccupati dall’arrivare a scrivere dichiarazioni e post al limite della follia.

E ora vi lascio con un po’ di ironia e coerenza de Il Milanese Imbruttito.

Milano ai tempi del coronavirus

Milano sta attraversando una delle week più insolite di sempre. Periodo di Coronavirus, poca gente in giro, aziende vuote e locali chiusi, però noi Imbruttiti vogliamo guardare avanti e vedere il bicchiere mezzo pieno!Sempre e comunque Forza Milano, don't panic e torneremo a fatturare più di prima! Taaac

Pubblicato da Il Milanese Imbruttito su Mercoledì 26 febbraio 2020